lunedì 26 marzo 2018

stamani sole



Bello rosolarmi al sole sulla panca appoggiata alla casa fuori vento. La neve si è sciolta nonostante che la temperatura non sia cresciuta molto. Rimane ghiacciata nelle conche e nelle grinze tra campi e cigli. Un verde ancora stanco, provato in attesa di un sole più caldo.
Due passi e sono sceso nei campi dopo mesi.
Ha gemme gonfie solo il ciliegio, ma che più salta agli occhi ancora la terra gonfiata dal ghiaccio che scricchiola al passo.
Qua e la ciuffi di maggiorana  spontanea e ciocche di radicchio. Ho cercato e trovato il coltello serramanico che porto sempre con me e colto queste prime godurie primaverili.
La tasca del giaccone dopo una cerca attenta si è riempita.
Oggi saranno contese alla tavola del lunedì di passiona

mercoledì 21 marzo 2018

vento

Viene da dietro casa, insacca nella strettoia tra la casa mia e quello di Dante.
Compresso nel cunicolo  si allarga con foga nella piazzetta sbatacchiando tutte le piante nei vasi. Le poche fogli rastrellate al suo andare sono tutte sotto la rete che protegge le aiuole dal razzolare dei gatti.
Tutto è nel sibilo, null’altro posso ascoltare, né macchine ne passare di borgatari frettolosi. Un contorcersi rumoroso di lamiere giù alla capanna di Gosto. Rimane la finestra col mio sguardo fisso sull’ondeggiare dell’abete infondo al giardino, la quercia spoglia non offre resistenza e ferma se ne sta.
Il cielo si è rasserenato e nuvole ora bianche sembra prenderla con calma.
Non corrono ma lente passano dal tetto dell’ Assuntina fino a scomparire ai miei occhi dietro la canale che delimita il mio sguardo.
Rimango fermo a guardare nel tepore del mio camino alle spalle.

giovedì 15 marzo 2018

Quando il cielo...?


Troppo nera questa notte
Nuvole come tende tirate fino in fondo all’orizzonte impediscono di allargare il cuore. Giorni e giorni di nuvole basse e nebbia che sale dal fondo valle, risultato: non solo luna assente perché in crescendo, nemmeno una stella fuggiasca.
Freddi ricordo di un cielo che sembrava cadesse da tanta era la sua luminescenza.
Sirio con le sue sfumature azzurre e violacee e il resto di un giallo smagliante. Da perdersi tracciando linee immaginarie tra le varie costellazioni e costruire ora Orione, ora Pegaso, ora il Piccolo Carro.
Correre verso il Nord e cercare la Polare, eccola con un sorriso di soddisfazione.
Aguzzare la vista per cercare satelliti che solcano il cielo e seguirli fino all’orizzonte e il massimo essere sorpresi da una stella cadente.
Quando cielo tirerai quella tenda e ci mostrerai il tuo splendore?
Permetti a questi giorni equinoziali magici pieni di strascichi di luminescenze lattee di indorare  ogni pensiero che si perde in quell’immenso.

martedì 6 marzo 2018

caffe' caldo


Lunghe le giornate quando nevica e piove.
La valle si chiude e resta poco da fare oltre attizzare il fuoco nel camino.
La finestra diventa la cornice di un quadro visto troppe volte e finisce x annoiare.
 Sono sceso in garage officina a pensare di ingannare il tempo con qualche fantasia. Il legno non manca come gli attrezzi.
Accesa la sera a nastro il sibilo ha squarciato il silenzio della borgata. Un riccio l’idea e così anche il pialletto ha sibilato.
Di lì a poco è arrivato Gosto seguito da Carlino. Anime in pena dopo 15 gg di far nulla. Due chiacchiere sulle elezioni e sugli ultimi morti a Firenze.
Gosto non ha potuto non dire pensieroso della sua Concetta che ha 90 ha deciso di farsi le analisi. Non so se siamo riusciti a fargli capire che la prevenzione è importante. Un bel caffè caldo portato dalla mia Lei ci ha fatto cambiare discorso.